
C’era una volta il vip system. In questo mondo ormai estinto, ogni regular che ambisse a guadagnarsi da vivere con il poker, puntava a scalare, uno dopo l’altro, i vari livelli vip, fino al raggiungimento del tanto agognato supernova élite. Il percorso di ogni reg iniziava i primi giorni di gennaio, senza perdere tempo, e continuava fino al raggiungimento del traguardo prefissato, solitamente pochi giorni prima di natale (o addirittura dopo nei casi più disperati). I giorni di vacanza erano inevitabilmente pochi, a seconda della tabella di marcia più o meno serrata, ma se si rispettavano i programmi, alla fine dell’anno si erano accumulati una gran quantità di VPP, milestone e le mai banali sette stelline nere attorno all’avatar.
Un bel giorno di inizio novembre 2015, il mondo cambiò. La rakeback sparì. I reg di tutto il mondo videro il loro ambiente lavorativo completamente cambiato da un giorno all’altro, come i dinosauri quando videro una bella luce brillante in cielo 65 milioni di anni fa, o giù di lì.
Da quel giorno, il volume di gioco venne messo in secondo piano e tutti iniziarono a tablare meno e giocare più focused, cercando di massimizzare il proprio winrate. In questo modo le ore di gioco divennero di meno, e aumentarono le ore dedicate allo studio e all’analisi del gioco e della teoria su cui esso si basa. Con l’avvento dei solver poi, il gioco si è evoluto molto in fretta e molti giocatori hanno iniziato ad avere un edge non indifferente nei confronti dei reg che non tenevano più il passo.
Come in ogni cosa, l’evoluzione e la specializzazione di un settore, ne aumenta la competitività e la produttività, per tanto i migliori giocatori di ogni field hanno mantenuto degli ottimi guadagni, al netto della run.
Ciò che però a molti pare essere sfuggito un po’ di mano, è proprio l’attenzione al volume di gioco: se una volta si era forzati a puntare moltissimo sul volume, causa vip system e rakeback, a volte ora si è portati a giocare solo quando si è al massimo della concentrazione, quando tutto è perfetto e non prima di aver fatto un tot ore di studio. Se si esagera in questa direzione però, si finisce per giocare 5 giorni al mese, su 3 tavoli e per non più di un’oretta e mezza, per non rischiare di essere un pochino affaticati. In queste condizioni avremo probabilmente un winrate altissimo, ma il volume sarà ridicolmente basso, così da portare a casa pochi spicci a fine anno.
Ovviamente ho estremizzato il concetto in queste righe, ma l’articolo di oggi vuole puntare proprio a ragionare sul come sia opportuno muoverci per massimizzare il profitto atteso a fine anno. Per fare ciò, dobbiamo necessariamente contare tutte le ore dedicate al poker, sia giocato che studiato, e cercare di avere un rendimento orario più alto possibile, con un numero totale di ore più alto possibile. In questo modo potremo ottenere un profitto annuo il più alto possibile, nei limiti delle nostre capacità.
Parliamoci chiaro, non siamo tutti dei potenziali premi Nobel, anche con tutto l’impegno e la buona volontà. Ognuno ha le sue peculiarità e le sue capacità di rendere al meglio in determinate condizioni. Pertanto non ci sono delle linee guida generali a cui appellarsi per poter decidere quante ore dedicare allo studio e quante al gioco, su quanti tavoli e quante ore al giorno. La bravura di un buon poker player sta anche nel capire come permettere a se stesso di rendere al meglio, imparando a conoscersi e capire i propri pregi e difetti, e possibilmente lavorare per migliorarsi costantemente.
Conclusioni
Tornando alla domanda del titolo di questo articolo, la risposta è: a volte sì. Se stiamo facendo già molto volume e stiamo dedicando già molte ore al giorno al poker, un po’ di riposo può essere ciò che ci serve per ricaricare le batterie e tornare più competitivi ai tavoli; d’altro canto, se stiamo in una fase di pigrizia, in cui stiamo giocando poco e non abbiamo molta voglia di impegnarci, per carenza di stimoli o altro, può essere necessario sforzarci di metterci al lavoro e imparare a giocare al meglio possibile anche quando non siamo troppo in forma. Ricordiamoci sempre che, anche se non siamo obbligati a giocare ogni giorno per rincorrere uno status vip, se non giochiamo non guadagniamo, inoltre, tendenzialmente il volume di gioco e il profitto, sono direttamente proporzionali, quindi per vincere di più potrebbe essere necessario e/o sufficiente giocare di più.
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