
I giochi non sono solo veicoli di intrattenimento, offrono anche occasioni di miglioramento di alcune capacità e di apprendimento. Il range di abilità coinvolte è estremamente vasto e può includere: risoluzione dei problemi, valutazione del rischio, memoria, pianificazione, interazioni sociali, ascolto, coordinazione, ecc. Naturalmente ogni gioco ha caratteristiche diverse e non tutti hanno una componente educativa rilevante (giochi che prediligono l’intrattenimento immediato); è possibile trovarne per qualsiasi tipo di necessità e, generalmente, quelli che hanno maggior rilevanza sul piano dell’apprendimento sono gratuiti e non richiedono computer di ultima generazione o una strumentazione costosa: sono accessibili.
Nell’articolo analizzeremo due dei giochi più diffusi, il poker e gli scacchi, e vedremo quali sono i punti di contatto e le differenze tra i più famosi giochi, rispettivamente ad informazione incompleta e completa.
Poker
Il poker rientra nella sfera delle attività di intrattenimento che migliorano caratteristiche personali, in particolare valutazione del rischio, pianificazione e prendere decisioni sotto pressione. Nel poker, gioco ad informazione incompleta, il risultato è sempre incerto, poiché c’è una forte componente aleatoria, ma è possibile ottenere delle stime sui range in gioco e, a seconda della grandezza del piatto e degli stack in gioco, valutare il valore atteso di ogni singola giocata. Il valore atteso non è mai dato dalla singola mano, ma è un risultato della stima che abbiamo fatto delle circostanze: quanto più è precisa, tanto più le nostre decisioni avranno un valore atteso positivo, a prescindere dall’esito della singola mano.
Ogni mano va pianificata a partire dal preflop fino al river, ma per farlo bisogna avere un’idea ben chiara dei range in gioco e di come interagiscono con i principali runout possibili. Naturalmente è possibile rivalutare l’azione se vediamo condotte anomale da parte del nostro avversario (in particolare tell relativi alle size di puntata o alle tempistiche dell’azione avversaria); di base bisogna capire se vogliamo giocare in modo equilibrato o exploitativo contro un avversario specifico, su quali runout possiamo andare per thin value, su quali possiamo bluffcatchare, ecc.
La pressione è presente in ogni decisione che prendiamo, a nessuno piace perdere, anche se si gioca per cifre irrisorie, e diventa ancora più rilevante quando giochiamo più tavoli contemporaneamente o in situazioni che prevedono un timebank estremamente limitato.
Altre competenze sono più specifiche e sono relative alle modalità di poker giocato: chi predilige un multitabling spinto online affronterà tantissime decisioni in poco tempo; chi predilige il gioco dal vivo può analizzare il linguaggio corporeo dei propri avversari e concentrarsi sulle dinamiche che si instaurano al tavolo.
Scacchi
Gli scacchi sono il gioco al quale l’immaginario comune attribuisce storicamente maggiore valenza educativa, grazie anche alla natura estremamente meritocratica: il giocatore più forte vincerà quasi sempre, salvo errori o casi in cui il giocatore meno preparato riesce a portare il suo avversario in una variazione poco familiare.
Hanno una forte componente teorica, ma memorizzare lunghe variazioni teoriche non è sufficiente per diventare un buon giocatore. È fondamentale effettuare una valutazione della posizione, comprendere le strutture pedonali e capire come migliorare l’efficacia dei propri pezzi, andando a restringere la mobilità dell’avversario. È fondamentale riuscire a calcolare variazioni in base alle posizioni che si formano per trovare combinazioni che consentono di convertire un vantaggio teorico in un vantaggio concreto, che sia un attacco vincente o una vincita materiale (pedone o pezzo).
Naturalmente l’avversario non starà a guardare e avrà i suoi piani che interferiranno con i nostri.
Mentre nel poker lo scenario è dettato dalle carte che vengono distribuite, negli scacchi è il prodotto dello scontro tra i piani dei due giocatori: nessuna partita è predeterminata e non è possibile pianificare dall’inizio alla fine (dal preflop fino al river), poiché dobbiamo costantemente fare i conti contro i piani del nostro avversario.
Possiamo affermare che negli scacchi c’è maggior interazione tra i giocatori, ma la componente di valutazione del rischio è pressoché assente. Esistono delle mosse che portano a delle complicazioni e a posizioni poco chiare e difficili da analizzare, ma un motore scacchistico avanzato saprà affermare con certezza se la decisione presa è corretta o errata. Il valore atteso di un’azione è sempre chiaro in fase di analisi -nel poker è molto soggetto alle stime effettuate (range stimati)-, mentre in partita può risultare difficile trovare la “risposta ottimale”
Conclusioni
Sia il poker che gli scacchi hanno avuto un forte sviluppo dal punto di vista teorico grazie ai software e allo sviluppo delle intelligenze artificiali e al giorno d’oggi è imprescindibile avere una forte preparazione teorica per eccellere in entrambe le discipline.
Molti giocatori di poker hanno la passione per gli scacchi e molti giocatori di scacchi adorano il poker, si può dire che i due giochi siano quasi complementari e possono far migliorare nell’altra disciplina: un giocatore di poker che gioca a scacchi migliorerà nella pianificazione della mano e nell’analisi delle interazioni tra i range e i possibili runout, mentre un giocatore di scacchi che gioca a poker potrà analizzare il proprio avversario e cercare di portarlo in variazioni a lui meno familiari e saprà valutare meglio quando può essere opportuno azzardare mosse che complicano la posizione, che potranno essere incorrette per il motore di analisi, ma regalare soddisfazioni in partita.
Ci sono anche tanti altri giochi (in particolare i puzzle game) che hanno importanti risvolti in termini di apprendimento, ma non basterebbe un altro intero articolo per parlarne, poiché è un tema estremamente vasto. Per oggi è tutto, non è mai troppo tardi per iniziare a dedicarsi ad una nuova attività o disciplina, soprattutto se può diventare qualcosa di più di un semplice passatempo, garantendo benefici anche in ambito lavorativo.
Per questo articolo è tutto, se la lettura vi è piaciuta condividetela e discutetene con gli amici e, se non l’avete ancora fatto, non scordate di richiedere la nostra guida PDF gratuita “Farai del poker il tuo lavoro? Come diventare giocatori vincenti” cliccando QUI. Se siete interessati al nostro materiale didattico, potete trovarlo nella sezione SHOP, infine non dimenticate di seguirci anche sui social. Alla prossima!