Perché non facciamo staking?

Da quando ho aperto questo sito la domanda che ho ricevuto più spesso in privato è stata: “fate staking?” La mia risposta è sempre stata: “No. Mi spiace, offriamo un altro tipo di formazione”.

Quando rispondo in privato non posso ovviamente dilungarmi troppo e ho quindi deciso di scrivere un post riassuntivo di quale sia la filosofia dell’Angolo del Grinder riguardo lo staking e la formazione pokeristica in generale. Prima di tutto, come probabilmente già sapete, all’interno di questo sito c’è una sezione dedicata allo staking che potete trovare QUI; pertanto è ovvio che personalmente non ho nulla contro lo staking o contro chi lo cerca e lo offre. Io stesso ho avuto diverse esperienze sia come staker che come stakato e ho potuto apprezzarne i pregi e verificarne i difetti, sta poi ad ognuno di noi valutare di volta in volta se nella sua situazione specifica lo staking può essere conveniente o meno.

Dopo una breve premessa, veniamo ora a noi: perché non facciao staking? La risposta breve potrebbe semplicemente essere: perché abbiamo deciso che non abbiamo tempo e/o voglia di seguire i vari stakati. La risposta completa d’altro canto è sostanzialmente diversa e molto più articolata. Per prima cosa l’offerta che si trova già online grazie alle varie scuole di poker che fanno staking è davvero ampia e non penso si sentisse il bisogno di averne una in più; se provate infatti a fare un giro sui vari social network troverete molte pagine create da giocatori o ex giocatori che hanno deciso di investire parte del loro tempo e denaro per stakare altri giocatori che vogliono scalare i vari livelli in tempi abbastanza rapidi, i quali quindi necessitano di un coach, ma anche di un bankroll con cui giocare. A mio modesto parere ci sono molte scuole fondate da giocatori più che validi e che offrono quindi degli ottimi servizi, ma ce ne sono anche altre che sono fatte da ex giocatori che hanno cercato un modo per fare soldi in quanto non erano più in grado di guadagnarne ai tavoli, pertanto bisogna sempre stare attenti a scegliere bene anche il coach/staker a cui ci si affida per non rischiare di sprecare soldi, tempo ed entusiasmo per un gioco che se affrontato nel modo sbagliato sa essere davvero spietato. La cosa buona è che spesso è abbastanza facile capire chi davvero è serio e offre un servizio valido da chi invece cerca di attirare qualche fish perdente propinando il sogno di fare i “big money” giocando a poker grazie a qualche fantomatico segreto per vincere a poker. Il vero problema è appunto per i giocatori principianti o inesperti, ai cui occhi la differenza tra le varie scuole potrebbe non essere poi così palese; per chi invece ha un minimo di esperienza è più facile non cadere in fallo.

Come si coacha uno stakato?

La cosa che quasi mai è chiara a chi cerca staking è che ogni individuo che faccia qualsiasi attività lavorativa, imprenditoriale o di investimento in un ambito qualsiasi, tenderà naturalmente a perseguire i propri interessi economici. Non c’è nulla di sbagliaoto o illecito in questo ovviamente, ma bisogna sempre tenerlo a mente; se un giocatore professionista decide di dedicare tempo e denaro per creare una scuola di poker e offrire staking è perché ha valutato che ne valeva la pena togliere quelle risorse al suo grinding o vita reale, pertanto si aspetta di guadagnare una certa somma di denaro che ripaghi il suo impegno. La prima cosa che uno staker deve fare appena prende un nuovo allievo è ovviamente assicurarsi nel più breve tempo possibile che non sia perdente ai tavoli; tipicamente ciò viene fatto fornendo un po’ di materiale didattico, come range di apertura, di 3bet, difese dai bui ecc. Questo materiale, se fatto bene, è già adattato al field con cui l’allievo dovrà confrontarsi e dovrebbe essere funzionante fin da subito; a questo punto però non c’è stato ancora nessun tipo di miglioramento da parte dell’allievo, il quale ha solo imparato a seguire delle tabelle che prima non aveva. Il secondo step sarà ovviamente il coaching vero e proprio e lo staker/coach andrà appunto ad insegnare qualcosa allo stakato e a migliorarne quindi il gioco, ma è anche vero che il coaching finalizzato allo staking sarà ottimizzato nel field e all’orizzonte temporale previsti nelle clausole del contratto. Ciò che mi è capitato di vedere davvero molto spesso in vita mia è che questo approccio porta ad un errore di comprensione molto grave da parte di molti allievi, ovvero che “lezione con il coach = studiare”. Purtroppo non c’è nulla di più sbagliato, in quanto un coach deve ottimizzare e velocizzare l’apprendimento del proprio allievo, che però dovrà imparare a studiare in maniera autonoma, altrimenti il suo percorso finirà insieme all’accordo di staking. Pensate all’università, le lezioni private con un coach sono come le lezioni in aula con il professore che spiega i vari concetti, ma sinceramente non ho mai visto nessuno seguire le lezioni e dichiarare di aver studiato abbastanza per passare un esame. Le decine o centinaia di ore passate sui libri vanno messe individualmente dallo studente, mentre le lezioni e appunti servono a chiarire alcuni concetti e, come già detto, indirizzare lo studio.  Volendo mettere più focus sull’apprendimento di lungo periodo e della formazione della mentalità corretta che porta ad una carriera pokeristica di successo, rendendo così l’allievo autonomo e in grado di proseguire la sua scalata in qualsiasi field e contando sul proprio studio, lo staking non è quindi la maniera ottimale per chi deve imparare.

Qual è l'alternativa?

La formazione professionale vera  e propria, a mio parere, è quella in cui l’allievo apprende il metodo oltre ai concetti. Se vogliamo prendere ancora ad esempio la scuola, spesso si sente dire che in italia, specialmente nelle scuole medie e superiori, nelle materie scientifiche venga dato sempre molto focus alle nozioni e molto poco invece al metodo scientifico. Le nozioni senza metodo non servono tendenzialmente a nulla, basta cambiare ambito o condizioni e lo studente non sarà mai in grado di adattarsi e imparare nuove nozioni valide e verificate, andando così a creare per esempio laureati che cadono preda di fake news o complotti vari. Tornando al poker il concetto rimane lo stesso quando il giocatore vorrà continuare a giocare per molto tempo con un field in continua evoluzione e le vecchie nozioni imparate 2 anni prima durante un percorso di staking saranno da aggiornare, ma senza un metodo di studio valido e autonomo ciò non potrà mai avvenire e renderà il giocatore sempre meno competitivo e quindi sempre meno vincente. Per questi motivi ho deciso di aprire questo sito e dedicarlo a insegnare sia le nozioni, sia il corretto approccio al gioco e ho deciso di farlo tramite prodotti a pagamento quali video crosi e lezioni di coaching private con tariffa oraria chiara e onesta; tale approccio permette di insegnare all’allievo ciò di cui ha bisogno senza dover tenere sempre un occhio all’andamento di breve periodo per dover avere il ritorno economico, in quanto è chiaro e fisso fin dall’inizio. Per chi non ha poi voglia o possibilità di accedere ai nostri servizi a pagamento c’è questo blog in cui io e gli altri coach cercheremo sempre di offrire interessanti spunti di riflessione e analisi su argomenti di vario genere. Se siete in cerca di imparare tutto ciò che vi serve per essere degli ottimi giocatori e risultare vincenti long term seguendo solo prodotti gratuiti (che sia qui o in qualsiasi altro sito), probabilmente vi state illudendo: nessuno freecoacha per divertimento. I prodotti gratuiti vengono giustamente offerti come servizio alla community e con il fine di presentare anche i prodotti a pagamento che vanno a “tenere in piedi la baracca”.

Se siete interessati a visitare la nostra sezione dedicata all’offerta formativa cliccate QUI.

Conclusioni

Per concludere questo articolo, vorrei che sia chiaro il messaggio che vorrei passasse: tutto ciò che ottenete gratuitamente o che comunque non pagate cash in anticipo lo state pagando in altro modo e chi ve lo vende ci guadagnerà pertanto in altro modo. Tutto ciò che ottenete pagando in questa maniera crea dei legittimi interessi differenti in chi ve lo vende in quanto il suo guadagno non deriverà direttamente dal vostro fisico pagamento in cambio del servizio; ovviamente non c’è nulla di male in tutto ciò ed esistono professionisti onesti che offrono servizi validi e convenienti, così come ci sono i furbetti venditori di fuffa.

La direzione che ho deciso di dare a questo sito è chiara e semplice ed è una personale scelta e in quanto tale non per forza migliore o peggiore di altre, l’importante è che sia chiara:
– Vendiamo prodotti a pagamento quali video corsi, coaching a tariffa oraria e materiale strategico;
– Offriamo consulenze per scrivere e/o valutare contratti di staking di ogni tipo;
– Prepariamo tutorial gratuiti sui software che riteniamo validi e se riusciamo cerchiamo di avere anche affiliazioni che garantiscano a noi un piccolo guadagno da eventuali acquisti di licenze e agli acquirenti un piccolo sconto sul prezzo di listino;
– Scriviamo articoli nel blog completamente gratuiti per offrire materiale base o spunti di riflessione interessanti, senza avere la pretesa di offrire freecoaching a tutti;
– Pubblichiamo poker meme sui nostri canali social per tenere allegra l’atmosfera che sarebbe altrimenti troppo noiosa se dovessimo parlare sempre e solo di argomenti strategici.

Per oggi è tutto, spero abbiate apprezzato l’onestà e la chiarezza con cui ho cercato di affrontare l’argomento, se vi piacciono gli articoli che pubblichiamo continuate a seguirci sia qui che sui nostri canali social per rimanere sempre aggiornati sul nostro lavoro. Ciao!

Disclaimer: in questo articolo non ho fatto nessun riferimento a nessuna persona o scuola di poker in particolare, non passo il mio tempo a guardare cosa fanno gli altri, ognuno è libero di fare ciò che vuole e non sarò certo io a esprimere giudizi.

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