Impostare l’analisi del gioco: consigli pratici

Molti giocatori hanno un approccio troppo orientato ai risultati quando analizzano le proprie mani giocate; in particolare tendono a focalizzarsi sui piatti grossi persi e su decisioni che sono molto marginali e/o poco frequenti.

Per massimizzare l’effetto benefico che la revisione delle mani può avere sul nostro gioco è importante lavorare su situazioni che si verificano frequentemente e avere una chiara idea del contesto in cui ci troviamo, in modo da sviluppare una risposta intuitiva quando siamo ai tavoli.

Questo lavoro deve essere fatto in post-sessione, poiché richiede ingenti risorse mentali e quando si sta giocando è meglio focalizzarsi su quello su cui si è già preparati, prendendoci qualche secondo in più solo quando la situazione lo richiede. Diventata un’abitudine durante la sessione svilupperemo delle intuizioni funzionali a situazioni specifiche sulla base delle schematizzazioni che abbiamo fatto in fase di revisione.

È fondamentale analizzare pochissime mani per volta, dando priorità alla qualità del lavoro e non alla quantità; anche una singola mano è sufficiente purché l’analisi sia approfondita e funzionale.

L’unica eccezione è l’analisi finalizzata a scoprire tendenze particolari del field o di avversari specifici: in questi casi è più utile filtrare determinate dinamiche (ad es. i check-raise al flop) e cercare di raccogliere quante più informazioni possibili dagli showdown. Uno showdown dà sempre più informazioni rispetto alle statistiche dell’HUD, ma bisogna fare attenzione a non fare delle assunzioni troppo forti: è possibile che un giocatore fosse in tilt o non avesse idea di come giocare un determinato spot e che sia migliorato o che abbia cambiato la propria strategia nel corso del tempo.

Innanzitutto, è importante essere consapevoli delle nostre attuali competenze: se non abbiamo una chiara idea di come costruire i range in determinate situazioni non possiamo pensare a possibili exploit da utilizzare; piuttosto dovremmo cercare di avere un quadro preciso della dinamica in questione.

Dobbiamo dare priorità alla conoscenza dei range e a come essi interagiscono sulle varie texture. Questo lavoro deve partire dal preflop e continuare fino al river.

Alcune considerazioni utili in fase di analisi

Alcune considerazioni che possiamo fare sul preflop sono:

-Il mio avversario gioca in 3bet o fold da questa posizione o ha anche un range di flat?

-Il mio avversario gioca gli stessi range a prescindere dalla conformazione del tavolo o si adatta per cercare di isolarsi o di giocare più piatti con il giocatore occasionale? In tal caso in che modo va a deviare dalla sua strategia abituale?

Per poter rispondere a queste domande è necessario avere un quadro chiaro del preflop e anche delle tendenze del giocatore in questione. Qualora avessimo un campione di mani ridotto potremmo assegnare tendenze comuni a quelle del field agli avversari sui quali non abbiamo particolari informazioni. Se dovessero emergere delle deviazioni significative dovremmo cercare di elaborare possibili exploit sia contro la parte più debole, che contro quella più forte delle linee sbilanciate.

Un altro aspetto importante in fase di analisi è quello di cercare di sviluppare la mano considerando diversi scenari possibili: possiamo chiederci come giocheremmo il nostro range in caso di turn blank, in caso si chiudano possibili progetti di colore o di scala, che size sarebbe più opportuna utilizzare con il nostro range, ecc. Studiare in questo modo porta a identificare più facilmente le situazioni quando giochiamo e a sviluppare risposte intuitive in situazioni simili. Tali intuizioni dovranno essere valutate e messe in discussione prima di diventare parte stabile della nostra strategia.

Se abbiamo giocato tante mani contro alcuni avversari possiamo anche chiederci qual è la nostra immagine ai loro occhi/la loro immagine ai nostri occhi e se possiamo sfruttare questa lettura per effettuare delle leggere deviazioni dalla nostra strategia abituale, in modo di guadagnare un leggero margine.

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