
Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo del blog, oggi parliamo di risultati in MTT e come cercare di capire se stiamo runnando bene o male, visto che non c’è la cara vecchia linea dell’EV come per i SnG o Cash.
Per prima cosa partiamo con il dire che tutto ciò che andremo a vedere e valutare all’interno di questo articolo sono delle stime e non dei calcoli precisi perché, come detto, non è possibile farli. Ci sono cooler, card distribution nei momenti salienti e bad beat che sono difficilmente bilanciabili anche nel medio-lungo termine e se perdiamo il colpo della vita che sposta più di quanto abbiamo mai vinto in carriera non c’è molto da valutare purtroppo. È inoltre difficile capire se è stata solo la sfortuna che ci ha fatto avere un particolare cooler a sfavore in un momento importante, tanto quanto è difficile capire se quel momento si è verificato grazie alle nostre skill o se già eravamo stati fortunati nelle mani precedenti che poi avevano portato al verificarsi di tale spot. Con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte purtroppo, quindi l’unica cosa che ci rimane da fare è prendere tutti i dati in nostro possesso, analizzarli e cercare di trarne delle conclusioni il più oneste ed oggettive possibili.
Il ROI
Il ROI (return on investment ndr.), dovremmo sapere tutti cosa sia, ma per sicurezza ricordiamo essere il rapporto tra denaro vinto e denaro inestito, calcolato in percentuale. Se abbiamo fatto 10 tornei da 10€ l’uno e abbiamo fatto alcuni ITM per un totale incassato di 300€, abbiamo 100€ investiti e 300€ totale incassati con quindi un profitto netto di 200€. 200€ di profitto e 100€ di denaro investito corrisponde a un ROI del 200%.
Supponiamo ora di avere fatto 10 tornei da 10€ e altri 10 tornei da 20€, nei tornei da 10€ abbiamo incassato sempre 300€, mentre in quelli da 20€ ne abbiamo incassati solo 200€. In questo scenario abbiamo investito 300€ totali e ne abbiamo incassati 500€, avendo quindi realizzato un profitto sempre di 200€, ma a fronte di un investimento di 300€, perciò il nostro ROI sarà del 66%.
Quello che abbiamo calcolato è il ROI totale dei nostri tornei, ovvero il totale vinto rapportato al totale investito; possiamo però notare che abbiamo avuto un diverso ROI tra i tornei da 10€ e quelli da 20€, 200% nei primi e 0% nei secondi. Possiamo quindi calcolare un ROI medio dei nostri tornei per calcolare appunto il profitto medio delle nostre giocate al netto delle differenze di buy-in giocato. Per calcolare il ROI medio del nostro scenario dobbiamo considerare le cifre in buy-in anziché in euro. Abbiamo 10 buy-in investiti ai tornei da 10€ da cui 30 buy-in incassati; ai 20€ invece abbiamo 10 buy-in giocati e 10 buy-in incassati. Il totale delle nostre giocate quindi ad un profitto netto di 20 buy-in in 20 tornei giocati, il che equivale ad un ROI del 100%.
Nel nostro scenario abbiamo pertanto ottenuto due valori:
– ROI totale = 66%
– ROI medio = 100%
Un esempio pratico

Se dobbiamo fare degli esempi è bene sceglierli di un certo livello, quindi ho deciso di prendere ad esempio qualche bel ragazzo che si gioca la vita ogni giorno. Dall’imagine qui sopra, i cui dati sono presi da Sharkscope.com, possiamo vedere 4 differenti giocatori highstakes con i relativi ROI medio e totale, seguiti dal guadagno in euro.
Il primo giocatore ha un ABI (importo medio dei suoi buy-in), di 537€, un ROI medio del 33% e un ROI totale del 643%, per un profitto di 1.9 Milioni di euro.
Il secondo giocatore ha un ABI di 20K€, con ROI medio e totale rispettivamente del 44% e 16%, per un profitto di 2.2 milioni.
Terzo e quarto giocatore hanno risultati simili, ABI intorno ai 16K€, ROI medio intorno al 65% e ROI totale sul 25-30%, uno ha fatto “solo” 2 milioni di profit, mentre l’altro ben 3.6 milioni.
Interpretazione dei dati
In linea generale possiamo assumere che maggiore sia il buy-in e più ostico sarà il field da affrontare, con regular sempre più preparati, di conseguenza nella parte bassa del range di buy-in giocati ci aspettiamo di avere mediamente un ROI più alto rispetto a quello che potremo avere nei tornei al top del range dei buy-in giocati. È vero che alcuni eventi non rispecchiano per forza questa tendenza, ma in linea generale è un’affermazione che possiamo fare con un certo livello di sicurezza.
Detto ciò possiamo quindi affermare che il ROI medio che viene calcolato considerando i buy-in tutti uguali, sarà mediamente sempre più alto del ROI totale, in quanto nei tornei a buy-in più alto avremo un maggior profitto in termini monetari ma minore in termini di ROI. Per questo motivo il ROI medio è una statistica che possiamo utilizzare per valutare con quanto margine stiamo battendo la totalità dei field affrontati in tutti i tornei giocati; il ROI totale invece ha una connessione molto più stretta con il profitto monetario e quindi anche più run dependent.
Infine possiamo affermare che se vediamo un giocatore come il primo dei quattro portati ad esempio poco fa, possiamo affermare abbastanza facilmente che la gran parte del profitto è derivante da un numero ristretto di shot effettuati agli stakes più alti giocati, ma che il margine con cui questo giocatore batte il field medio è nettamente inferiore. Questo giocatore in definitiva ha runnato molto bene e ha fatto molti più soldi di quelli che ci si aspetterebbe da lui.
Gli altri tre casi della nostra immagine, viceversa, pur giocando solo eventi highroller hanno un ROI medio nettamente superiore, ma il loro ROI totale non è poi così elevato, ciò ci fa quindi pensare che la loro run rientri tutto sommato nella norma.
Questi dati sono soggetti ovviamente a molta varianza e offrono solo un quadro generale; anche il ROI medio può subire grosse oscilazioni e subire per esempio un grosso “boost” derivante dallo shippo di un tornei a buy-in tutto sommato ridotto ma con un field oceanico. Vincere per esempio un main event delle micromillions da 20$ e vincere 100K$ porterà il ROI medio del fortunato giocatore letteralmente alle stelle, quindi ogni dato va valutato e interpretato con attenzione.
Il winrate in chips
Un dato molto importante da analizzare è sicuramente il winrate in chips, ovvero il nostro guadangno in chips durante l’arco di tutti i tornei, calcolato in bb/100, ossia quanti Big Blind vinciamo mediamente ogni 100 mani giocate.


Nelle due immagini qui sopra possiamo vedere dei dati presi da Holdem Manager 2 in cui sono riportati ripsettivamente il winrate totale in bb/100 (in questo caso 12bb/100), e i vari winrate filtrati in base alla profondità dello stack. Per winrate intendiamo ovviamente l’EV bb/100 che rappresenta il guadagno atteso in bb/100.
Interpretazione dei dati
Per quanto riguarda gli MTT possiamo considerare un buon winrate che ci possa garantire di essere un giocatore vincente, un valore di almeno 7 bb/100 (a seconda della rake e del field avere 7 bb/100 non è un valore soddisfacente, ma che dovrebbe comunque garantire di essere vincente ai tavoli); questo al netto della qualità del gioco ICM in late stage, perché sappiamo bene che vincere un sacco di chips all’inizio di un torneo per poi sperperarle una volta che i bui si alzano ci porterà ad avere un buon winrate in BB ma sicuramente un ROI negativo.
Quando osserviamo i winrate possiamo come prima cosa osservare la differnza tra l’EV bb/100 e l’effettivo bb/100 ottenuto ai tavoli, ovvero la differenza tra guadagno atteso in BB e l’effettivo guadagno ottenuto. Nella prima immagine possiamo chiaramente vedere che il giocatore in questione ha un EV bb/100 nettamente superiore a ciò che ha effettivamente portato a casa (12 di EV contro i soli 2 di reale), possiamo pertanto affermare che nel complesso la run non è stata dalla sua parte e che probabilmente i suoi risultati in termini di ROI dovrebbero essere più elevati di quelli che ha ottenuto.
Nb. l’immagine è a scopo dimostrativo e il campione di mani riportate nell’esempio è molto ridotto, quindi poco attendibile; meglio fare affidamento a database più corposi per avere informazioni di migliore qualità.
Nella seconda figura possiamo invece osservare i vari winrate filtrati per stack size in cui possiamo andare a valutare mediamente in quale parte del gioco viene creato il winrate totale. Solitamente le fasi iniziali del torneo sono giocate con stack molto profondi, mentre le fasi finali no; pertanto i winrate derivanti da stack molto deep dobbiamo considerarli come meno rilevanti in termini monetari.
Conclusioni
Da tutti i dati portati ad esempio in questo articolo possiamo trarre alcune conclusioni:
– Il ROI medio ci indica con quanto margine stiamo battendo il field
– Se il ROI totale è maggiore di quello medio, vuol dire che abbiao ottenuto migliori risultati ai buy-in alti rispetto a quelli bassi, pertanto siamo probabilmente a credito con la fortuna
– Se sappiamo discretamente l’ICM e abbiamo almeno una EVbb/100 maggiore di 7 dovremmo essere dei giocatori vincenti
– Se la nostra EV bb/100 è molto alta a stack profondi e bassa a stack ridotti probabilmente non avremo un ROI molto alto
Bene, per questo articolo è tutto, vi ricordo che se volete saperne di più su come massimizzare i vostri ROI e winrate potete dare un’occhiata alla nostra offerta formativa cliccando QUI.
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A presto. Ciao!