
Ciao a tutti e benvenuti nel mio primo articolo per L’Angolo del Grinder, sono Francesco Lacriola alias m4rp10n3 e da oggi terrò una rubrica periodica in cui pubblicherò articoli di varia natura. Come primo appuntamento vi propongo qualche spunto di riflessione in materia di gioco GTO paragonato ad un gioco exploitativo.
Con l’evoluzione del gioco e la diffusione dei solver si sente parlare sempre meno di gioco exploitativo e sembra che l’attenzione della community si sia spostata interamente sulla GTO.
Ci sono due fattori fondamentali alla base di questo mutamento:
– il gioco di braccio non funziona più, poiché i range di difesa nel pre-flop e al flop sono migliorati notevolmente e il field ha una percezione migliore di svariati spot;
– la GTO “aiuta” molti giocatori a sentirsi più sicuri di sé e ad auto-giustificare le proprie giocate con il mantra “ho seguito il solver”, che fa risparmiare una serie di sensi di colpa e fa dormire sereni.
Naturalmente nessuno è in grado di replicare perfettamente la strategia del solver; pertanto subentrano una serie di semplificazioni (più o meno efficaci) atte ad umanizzarla. Quando due o più giocatori con questo approccio al gioco si affrontano, il vantaggio se lo aggiudica colui che ha sviluppato una strategia che più si avvicina al solver e che sacrifica meno EV rispetto all’equilibrio più complesso.
Giocare un'approssimazione della GTO è la strategia più performante?
Lo studio alla base di questo tipo strategia ha un’impostazione più visuale che concettuale e richiede un’analisi approfondita di centinaia di situazioni in dinamiche specifiche, in modo da ricavare dei pattern di riferimento.
Inutile dire che questo tipo di strategia non ci fa massimizzare contro gli avversari che hanno un approccio completamente differente e che decidono di giocare in modo estremamente sbilanciato. Sicuramente un giocatore con una strategia solida di base vincerà contro un giocatore non bilanciato, ma giocare in modo “meccanico” non porta a metterci nella testa del nostro avversario e a comprendere come possiamo exploitare gli errori che questi sta commettendo.
Questo non vale solo per il gioco contro i giocatori occasionali, ma è molto utile contro i regular meno preparati e può essere applicato anche contro coloro che giocano versioni troppo semplificate di strategie GTO.
Una versione molto semplificata della GTO può essere molto meno performante di una strategia estremamente sbilanciata che bersaglia i punti deboli del field (ad es. una risposta troppo passiva contro le 3bet o le CBet), ma questo non è il pericolo maggiore: si finisce per non migliorare come giocatori, poiché non si è in grado di pensare al poker in termini di concetti e si finisce per applicare ciecamente un qualcosa che può funzionare in un determinato periodo storico, ma che è ben lontano dall’essere una strategia efficace o “inexploitabile” sul lungo periodo.
Questo tipo di strategie fanno molto comodo alle stable che fanno staking e coach for profit e che hanno poco interesse alla crescita dei propri allievi e puntano a massimizzare i guadagni sul breve e sul medio periodo.
Il gioco exploitativo oggi può avere la sua massima espressione grazie ad una funzione dei solver chiamata nodelocking. Questa funzione ci consente di modificare la risposta del solver in base a come pensiamo che il nostro avversario possa deviare dall’equilibrio. Naturalmente è una risorsa alla quale attingere solo se si ha già una buona conoscenza teorica di base e se si hanno abbastanza informazioni sul nostro avversario o sul field che andiamo ad affrontare.
Utilizzare il nodelocking in maniera errata può portare a perdere molta più EV di quella che pensiamo di guadagnare; è importante sviluppare una buona capacità di analisi e saper valutare e fare degli adattamenti basati sugli showdown che vediamo.
Questo modo di intendere il poker non solo è molto più stimolante e interessante, ma si rivela anche più profittevole, se gestito con criterio. Studiare materiale didattico di qualità e affidarsi ad un coach può aiutare a sviluppare l’impalcatura concettuale alla base di una strategia di gioco solida e dinamica, atta a massimizzare il valore atteso di ogni decisione, e ad indirizzare e a velocizzare notevolmente il processo di apprendimento.
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