
Benvenuti in un nuovo articolo del blog, oggi voglio parlarvi di un argomento che ultimamente ho visto essere spesso dibattuto anche in maniera abbastanza accesa, dando vita a volte a flame sui social. L’argomento in questione, come da titolo, è la compravendita di quote di MTT.
Cos'è e come funziona
Prima di tutto è bene iniziare spiegando meglio di cosa parliamo. Quando un giocatore decide di partecipare ad un evento di buyin abbastanza elevato per le sue tasche può decidere di vendere una parte della sua action e quindi di accollare ad un investitore (o anche più investitori diversi ovviamente), una parte della varianza in cambio di una parte del profitto. In parole povere è come se il giocatore fosse una piccola s.p.a. e vende delle azioni a degli investitori che le acquistano sperando in un possibile ritorno monetario e assumendosi un rischio rapportato a tale potenziale profitto.
Per essere più chiaro vi faccio l’esempio più semplice possibile: un giocatore decidere di vendere il 10% di un evento da 1000$, un investitore compra questo 10% del buyin a 100$ e verrà ricompensato con il 10% della eventuale vincita; se per esempio il giocatore arriva ITM e prende un totale di 5000$ all’investitore verranno dati 500$.
Il markup
Ora se ci pensate bene, il giocatore in questione non ci sta guadagnando assolutamente nulla sulla parte di buyin venduto, dato che facendosi pagare il 10% della spesa garantisce il 10% della vincita; ciò vuol dire che il suo roi su quel 10% venduto andrà tutto al suo investitore. Questo scenario è il più comune quando si vuole semplicemente ammortizzare la varianza vendendo quote agli amici e riuscire così a giocare un buyin elevato che sarebbe stato proibitivo, o comunque a varianza troppo elevata.
Lo scenario più comune ultimamente è però quello in cui i giocatori vendono una parte di quote di tornei che potrebbero benissimo permettersi e che giocherebbero anche senza vendere quote; quindi percé lo fanno? Semplice: per guadagnare senza varianza. Per spiegare meglio il meccanismo dobbiamo introdurre il concetto di markup, ovvero un coefficiente con il quale la quota viene maggiorata prima di essere venduta. Nell’esempio iniziale introduciamo un markup di 1.10 e otteniamo che l’investitore per comprare il 10% del buyin non deve più sborsare 100$ ma bensì 100*1.10=110$. Ora possiamo fare due considerazioni: la prima è la più ovvia, ovvero che il giocatore che vende la quota sta facendo un profit pari al markup di 1.10, ovvero roi 10% (e questo 10% ha varianza zero); la seconda è che l’investitore sta pagando una sorta di rake che fa partire quindi il suo investimento non più da zero, ma da roi -10%.
Quando è conveniente comprare quote?

Ora arriviamo al dunque, ovvero quando ha senso acquistare delle quote. Nella tabella che vi ho mostrato qui sopora potete vedere alcuni scenari possibili con markup variabili dal 1.10 al 1.60 e roi attesi dal 10% al 60%; come potete vedere ci sono scenari sensati in cui è profittevole acquistare una quota, ovvero lo scenario 2 e lo scenario 4, rispettivamente con roi atteso per l’investitore del 20% e del 25%. Ci sono poi tre scenari in cui non vale la pena, dato che i rendimenti sono compresi dal -5% allo 0%, ovvero long term non ci aspettiamo nessun profitto a fronte di un rischio sostenuto che non viene remunerato a dovere. Il caso 5 infine è proprio uno scam, il giocatore che vende la quota ha delle skill medie e un ev roi del 25%, ma il markup molto elevato pari a 1.60 rende l’investimento per l’acquirente una vera tragedia con un roi atteso del -35%.
Per capire bene la situazione di rendimento rapportato al rischio sostenuto dobbiamo dare uno sguardo veloce ad un variance simulator in cui ho impostato un sample di 100 tornei giocati a roi 30% da 1000 iscritti con il 15% di giocatori ITM

Come vedete anche avendo un buon roi atteso, dopo 100 tornei saremo in perdita quasi la metà delle volte; questo dovrebbe farvi capire immediatamente che il markup deve necessariamente lasciare una buona parte di rendimento anche a chi acquista, perché è colui che si assume tutta la varianza. A mio parere un buon punto di riferimento è che il markup sia circa la metà del roi atteso e che vada quindi a dividere in parti uguali il profitto tra il giocatore e l’investitore.

A questa linea guida generale bisogna di volta in volta fare degli aggiustamenti in base a quanta varianza ha il torneo in questione, ovvero un torneo da 50 players a roi 30% avrà una varianza molto minore di un torneo con lo stesso roi e la stessa struttura, ma un field di 1000 persone. Nel primo caso quindi sarà possibile accettare di acquistare ad un markup maggiore a parità di rendimento proprio perché il rischio sarà minore.
Come stimare un roi atteso di un giocatore in un determinato MTT?
Questa è la parte più difficile e incerta della faccenda, perché i fattori da tenere in considerazione sono molti, skill del giocatore, rake, struttura, field, e altro ancora; potete quindi capire che sono tutte stime, più o meno accurate, ma pur sempre stime. Per vedere un po’ di dati in più possiamo usare i result di sharkscope sui reg MTT online, ebbene possiamo facilmente capire che anche i reg più bravi difficilmente hanno un roi medio superiore al 40% a prescindere dallo stake medio a cui giocano. Possiamo quindi ipotizzare che nei tornei più facili i reg più forti possano avere un roi atteso magari del 60-70%, il che potrebbe essere lo stesso rendimento di un MTT live con field molto facile e struttura molto giocabile. Un evento highroller EPT da 50k d’altro canto difficilmente avrà un field abbordabile, perciò potrebbe avere un roi magari del 10-20% per un reg forte.
Conclusione
Possiamo infine affermare con buona sicurezza che la quasi totalità delle volte che trovate in vendita quote con markup superiodi al 1.50 fareste bene a lasciarle perdere perchè state regalando semplicemente soldi a chi le vende; negli altri casi ricordatevi che per comprare in maniera sensata avete bisogno di un rendimento adeguato rapportato al rischio che vi state assumendo.
Per questo articolo è tutto, grazie della lettura e spero di avervi fornito delle informazioni utili che vi aiutino a non incappare in acquisti errati. Se l’articolo vi è piaciuto condividetelo con i vostri amici e seguiteci sui nostri canali social che trovate linkati qui sotto.
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